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Non Uccidere: 1x11

Episodio 11

Emanuele Sarti, un professore universitario di matematica, viene ritrovato morto all’interno di un parco: più precisamente in un tunnel frequentato – pare – da un senzatetto di nome Boris, che ultimamente però ha trovato una sistemazione migliore grazie alla Caritas. Eppure Boris nasconde qualcosa: a cominciare dalla sua vera identità. Valeria scopre infatti che il senzatetto altri non è che Enrico Sarti, fratello della vittima, anche lui ex professore di matematica, ma molto più brillante e geniale di Emanuele. Enrico era scomparso 10 anni prima e tutti lo credevano morto. La moglie Maria Sole e il figlio Alessio sono sconvolti dalla notizia, anzi dall’insieme delle notizie: scoprire che Enrico è vivo, che è diventato un barbone, e che è sospettato dell’omicidio di Emanuele, il quale nel frattempo aveva preso il suo posto sposando Maria Sole e vivendo nella loro casa. Ma Boris/Enrico ha un alibi inattaccabile, dunque è innnocente. Nel frattempo Valeria scopre anche il motivo della scomparsa di Enrico anni prima: la minaccia di una denuncia per stupro da parte di una studentessa, orchestrata da Emanuele, che aveva “manipolato” la ragazza per colpire il fratello col quale c’era sempre stata rivalità. Alessio, il figlio di Enrico, si rende conto che suo padre lo ha abbandonato approfittandosi della denuncia per sparire dalla circolazione e dedicarsi a degli studi che potevano valergli il Nobel. Valeria non è del tutto convinta di una nuova pista che dichiarerebbe colpevole dell’omicidio un altro barbone, Mirko. E infatti, ancora una volta, la chiave per risolvere il mistero si annida all’interno nella famiglia… Valeria è rimasta a Torino: la promessa di Lombardi di riaprire il caso di suo padre ha funzionato. La scientifica fa quindi un ulteriore sopralluogo sul luogo del delitto: la piccola casa sul lago della famiglia Ferro. Qui viene individuata una traccia di sangue che non era emersa dalle prime analisi e che inizialmente si presume sia del padre di Valeria. Invece quel sangue appartiene a uno sconosciuto. C’era quindi una terza persona, oltre a Lucia e a suo marito, nella casa sul lago?

Feb. 06, 2016
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