A Katherine viene diagnosticato un tumore all’ultimo stadio; un produttore televisivo le offre un contratto per filmare in esclusiva la sua morte. Lei prima accetta, ma poi scappa. Fantascienza filosofica di Tavernier; si tratta in effetti di una meditazione sulla civiltà audiovisiva e sull’informazione sensazionalistica. Un monito allarmato, ma anche un dramma di grande forza lirica.