Il mammut Manny è alle prese con l’adolescenza della figlia Pesca, attratta da amicizie superficiali se non pericolose, quando il ghiaccio sotto le zampe comincia a tremare fino a rompersi. Manny, Diego e Sid, con la compagnia folle di “nonnina” (l’anziana di famiglia che i genitori di Sid gli hanno scaricato prima di abbandonarlo per la seconda volta), si ritrovano alla deriva su un iceberg e vengono attaccati da una ciurma di pirati, capitanata dall’odioso capital Sbudella. Dopo l’incidente di percorso del terzo tomo, stanco e artificioso, il franchise del bradipo e del mammut, garanzia di felicità per i bambini e soprattutto per il botteghino, torna ad un ottimo livello di tecnica e di racconto, anche se i temi sono davvero sempre quelli: dal diverso che non si deve vergognare di essere tale (Pesca dorme a testa in giù come la madre e gli opossum) alla famiglia più importante, che non è quella del sangue ma quella del cuore.